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22/02/2015

Terzo settore: riforma “costituzionale”. Parola di Edo Patriarca

A Imola l’incontro dedicato al bene comune organizzato dalla Cassa di Risparmio

Imola, sede della Cassa di Risparmio: venerdì scorso oltre 250 persone si sono date appuntamento qui per parlare di “Volontariato, cooperazione, associazionismo ed istituzioni. Insieme per il bene comune”, un incontro promosso dalla Cassa di Risparmio di Imola e patrocinato dal Comune e dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

Moderati da Riccardo Bonacina, presidente e direttore di Vita, sono intervenuti Gian Carlo Vezzalini, presidente del Comitato Territoriale, Stefano Bolis e Stefano Cerrato, rispettivamente responsabile della Direzione territoriale Emilia Romagna e Responsabile Terzo Settore del gruppo Banco Popolare, S.E. Mons. Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola, Daniele Manca, sindaco di Imola, Sergio Santi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio.

Cuore dell'evento l'intervento di Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale del Volontariato e dell'Istituto Italiano della Donazione, che ha commentato le linee guida per la riforma del terzo settore, all'esame in questi giorni presso la Camera dei Deputati.

Ha illustrato Patriarca: “La riforma del terzo settore, che da anni il mondo del non profit chiedeva, è, nel suo intimo, una sorta di riforma “costituzionale” perché sarà preziosa per il nostro Paese. Solo grazie a temi quali solidarietà, sussidiarietà e bene comune il Paese potrà tornare a crescere: questi sono i valori sottesi all'agire positivo e sinergico di istruzioni con imprenditori e istituti bancari. Il terzo settore ha la capacità di tessere una tela che unisce soggetti diversi, a discapito delle crisi stessa che cerca, a più riprese, di strapparla. La riforma è un progetto ambizioso che punta a lasciarsi alle spalle orpelli e infrastrutture inutili, perché ha alla propria base una visione, una antropologia positiva che ha l'obiettivo di incentivare la cittadinanza attiva.

La riforma comprende quattro assi strategici: il primo è la riforma del codice civile, la necessità di definire, dal punto di vista normativo, cos'è il terzo settore. E questo senza rigidità ma come sostegno alla società civile, per costruire una cornice in grado di definire e valorizzare questo mondo ricco e plurale. Il secondo tema è la necessità di dare un sostegno fiscale che sia tale ad un settore meritorio che svolge una funzione pubblica. Qui i temi del 5×1000, delle erogazioni liberali da incentivare e dell'esenzione dall'IVA.

Il terzo blocco riguarda l'impresa sociale e la dimensione imprenditoriale all'interno del terzo settore, sulla quale è strategico investire perché da essa arrivano anche le maggiori possibilità occupazionali e di produzione di ricchezza. Ultimo pilastro è il servizio civile, tema che tocca soggetti altri rispetto al terzo settore. È uno strumento sottovalutato da troppi anni che però, se davvero reso universale, risponderà alle richieste dei giovani che potranno vivere esperienze di vera crescita.”

Ha concluso l'evento Simonetta Saliera, vicepresidente Regione Emilia Romagna.

di Ornella Ponzoni

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