I nuovi arresti avvenuti questi giorni riaccendono i riflettori su mafia capitale e gettano nuove ombre sul mondo cooperativo e associativo italiano. Se infatti lo scandalo è partito da Roma lo scorso dicembre, ora sembra estendersi ben oltre i confini della regione Lazio, portando quindi ancor di più all'attenzione di tutti e nella loro veste peggiore, temi propri del non profit.
“Non è una novità purtroppo - ricorda Edoardo Patriarca, Presidente dell'Istituto Italiano della Donazione (IID) - scoprire come enti che, sulla carta, dovrebbero perseguire fini sociali, tradiscano la propria mission, per non parlare dell'ampio dibattito sulle false Onlus e sulla scarsa trasparenza che, troppo spesso, infanga il nostro settore. Ma gli ultimi sviluppi dell'indagine vanno ben oltre la frode, e questo non può lasciare indifferente chi ha a cuore l'Italia del bene. Ritengo fondamentale il fatto che l'inchiesta faccia il suo corso e la giustizia il suo lavoro, punendo i colpevoli. Non possiamo però negare il danno che fatti come questi arrecano alla fiducia nei confronti del terzo settore. L'IID da 10 anni lavora affinché il fattore fiducia sia al centro della vita delle associazioni e dei loro rapporti con i donatori e il territorio. La trasparenza è un dovere per le non profit che vogliono essere virtuose ma, allo stesso tempo, è un diritto che chi vuole donare ha e deve esercitare: non ci può essere fiducia senza trasparenza”.
“Mi rammarica inoltre – conclude Patriarca - vedere come si sia arrivati a dover parlare di “business migranti” in riferimento al delicatissimo tema dell'accoglienza che, ancora oggi e troppo spesso, è protagonista delle nostre pagine di cronaca più drammatica e che, con l'arrivo dell'estate, rischia di peggiorare ulteriormente un bilancio già gravissimo. È ancora più impellente, quindi, il bisogno di separare il grano dal loglio”.