Happening da Palermo “anticipa” e “risponde” alla fotografia del Censis, la “nuova” Politica regionale diserta.
“Il rimpicciolimento demografico del Paese, la povertà del capitale umano immigrato, la polarizzazione dell'occupazione che penalizza l'ex ceto medio. L'immaginario collettivo ha perso la forza propulsiva di una volta e non c'è un'agenda sociale condivisa”.
La fotografia del Censis contenuta nel 51° Rapporto sulla situazione sociale del Paese racconta di un “rancore” che può trovare soluzione solo in un processo di coesioni culturali che spingono il Paese alla riscoperta dei valori di solidarietà sociale quale fattore determinate di uno sviluppo reale fatto di economie partecipative.
Sono stati questi gli assi attorno ai quali si è mosso il lungo dibattito del 18° Happening della Solidarietà che ha riunito a Palermo le maggiori sigle del Terzo Settore in un'agorà fatta di confronti e proposte, tutte direzionate verso la necessità di partire dalle Reti e dalle forti interconnessioni pubblico-private per costruire quelle che Giuseppe Notarstefano, economista e Vicepresidente di Azione Cattolica, ospite di Happening, ha definito “Le tre sfide del futuro: creare buon lavoro, di rimettere al centro le persone tornando al protagonismo dei territori e di trasformare l'economia".
“Serve una nuova economia, che punti su lavoro e reddito e non su finanza e rendita” aveva affermato Sergio Gatti, Dg di Federcasse, protagonista della sessione di apertura dell'evento marchiato Consorzio Sol.Co. A partire dai provvedimenti urgenti per il Governo per rilanciare lavoro ed economia che Gatti aveva annunciato a Cagliari durante la Settimana Sociale e ripreso nel capoluogo Siciliano, l'Happening ha ospitato un dibattito serrato sul nuovo sistema di politiche attive del lavoro con il contributo di Anna Chiara Giorio di ANPAL che ha evidenziato la necessità di collegare le competenze formali con quelle informali tipiche del mercato del lavoro ribadendo il senso dell' alternanza scuola-Lavoro (cavallo di battaglia del Governo Renzi) e il ruolo delle imprese, specie a vocazione sociale, come luogo ideale per rafforzare competenze spendibili e mai scevre dalla riflessione sull'elemento identitario del lavoro, l'affermazione di se stessi verso un bene comune e condiviso.
Offrire al paese una strategia complessiva che leghi il fronte della formazione e dell'occupazione con quello del Contrasto alle Povertà. A 24H dall'avvio del REI, con la Presenza di Lorenzo Lusignoli di Cisl e Luca Fanelli Ricercatore per il monitoraggio del SIA, l'Happening ha registrato l'inizio della “Fase 2”, uno step fatto, ancora una volta, di “connessioni” tra le organizzazioni dell'Alleanza Contro le Povertà in Italia che oggi si trovano a dover replicare e possibilmente estendere la Rete d'intervento perché Rei significhi non solo sostegno economico ma soprattutto accesso – anche per chi è povero – ai servizi.
Questo è l'interrogativo che emerge dalle parole di Edoardo Barbarossa, Presidente di Fondazione Ebbene "la sfida che ci aspetta è quella che mette in relazione le persone con la rete dei servizi, accompagnandole in questo percorso di riscatto che deve essere possibile".
Il secondowelfare, e cioè “tutto quello che deriva dall'azione di attori privati che sono in stretta relazione con l'attore pubblico, come ha sottolineato Chiara Agostini anche lei tra i volti di Happening 2017, è il terreno su cui muoversi e non solo nel campo delle politiche di contrasto alle povertà ma anche quando si opera per l'accoglienza e inclusione dei migrati, tema che ha aperto la seconda giornata di lavori coinvolgendo Unicef, MSF, Fondazione Migrantes, Comunità papa Giovanni XXIII e Opera Don Calabria.
"Etica è la parola chiave”, ha affermato Paolo Rozera di Unicef, risvegliare le coscienze anche davanti alle strumentalizzazioni del fenomeno migratorio, contrastare il rancore sociale (che Censis ha descritto) per generare un sistema di accoglienza efficiente ed efficace. “In Italia, ha spiegato Giuseppe De Mola di MSF, a fronte di c.a. 200.000 richiedenti asilo troppe solo le persone che non entrano nel circuito dell'accoglienza o escono dal sistema e si ritrovano in strada (6-7 su 10)".
Il tema degli “esclusi” è stato il grande interrogativo che si è inserito prepotentemente anche nell'ultimo squarcio dei lavori di Happening quando il cuore del dibattuto è stato “il Dopo di Noi” con la presenza significativa di Giovanni Cupidi, attivista per i diritti delle Persone con disabilità che al Sottosegretario alla Sanità Davide Faraone, ospite di Happening ha detto “Io non ho un progetto di vita: ho ambizioni e voglia di realizzare cose, ma non ho gli strumenti per poterlo fare, se non quelli che in questi anni sono stati messi in maniera autonoma".
Il vero nodo soprattutto in tema di disabilità è la differenza enorme che caratterizza i territori dello stivale, lo stesso sottosegretario ha evidenziato come “Aver dotato il paese di determinate leggi ha comportato per le regioni che stanno più indietro un effetto boomerang, perchè emergono le criticità su un tema che prima era oscurato, non visibile"
Il Governo, ha spigato Faraone, ha normato un sistema di tutela e assistenza per le persone disabili che era presente solo in alcune realtà del Paese – come il Caso della Fondazione Dopo di Noi di Bologna che a Happening ha descritto la propria attività dedicata da c.a. 10 anni al “durante noi Dopo di Noi”, estendendola a tutti i territori.
Il legislatore ha quindi, in questo come in altri casi, acquisito metodi e strategie dal privato sociale, indice di una Politica che deve abituarsi ad ascoltare, osservare per poi programmare, traendo dal terzo Settore supporto non solo in fase emergenziale ma soprattutto programmatica.
Sullo sfondo le aspettative e le opportunità dalla Riforma del Terzo Settore, cuore della sessione formativa di HdS curata da Luca Degani e Gianfranco Marocchi.
E' la distrazione della Politica l'unica nota negativa di questa edizione, a fronte di una presenza costante dell'amministrazione targata Orlando, che ha visto la partecipazione a più riprese del primo cittadino e dell'Assessore alla Politiche Sociali Giuseppe Mattina, grande assente è stato il neo Presidente Musumeci che certamente non è riuscito a presenziare all'appuntamento perchè impegnato nella presentazione del Governo ma che, con altrettanta chiarezza, non ha “delegato” un componente dello staff o della giunta.
Un'occasione persa di formazione e informazione per il neo Presidente, così come per gli amministratori degli altri comuni siciliani che sono stati invitati, un'opportunità di conoscere dall'interno i problemi delle comunità, perché a Happening non c'erano solo le “sigle” del Terzo Settore, ma gli operatori, i cooperatori, i rappresentanti dell'associazionismo…quelle parti sociali con le quali il Governatore ha dichiarato di voler operare.
Serve che la politica delle regioni e gli enti locali si colleghi con attori come la rete Sol.Co. che producono innovazione e promuovono momenti informativi necessari a questa fase “evolutiva” del welfare, in un contesto di forte crisi della “coesione sociale”.
Siamo certi che Musumeci troverà presto l'occasione per aprire il dialogo, frattanto la Rete Sol.Co. insieme alle tante organizzazioni presenti a Happening continuerà ad operare perché – come ha affermato in chiusura il Presidente di Sol.Co. Francesco Passantino - questo appuntamento che ha portato in Sicilia il cuore del dibattito sui temi più rilevanti per il futuro del Paese, è un nuovo punto di partenza per il welfare che verrà.