Da diverse settimane ci ha raggiunto l'emergenza Coronavirus, un “corpo estraneo” sconosciuto che ci spaventa, stravolge la quotidianità, ci obbliga a stare in casa, fa stare distanti: cosa possiamo fare, per evitare che questa situazione ci travolga e ci getti nel panico o nello sconforto? L'equipe di Astrolabio centro specialistico – il benessere a misura di persona ha elaborato alcuni suggerimenti per gestire meglio questa emergenza.
Possiamo fare come l'ostrica, che trasforma il granello di sabbia da cui è stata invasa in una perla, unica, bellissima, preziosa. Noi di Astrolabio abbiamo pensato a dei piccoli suggerimenti per affrontare l'emergenza CoViD19 anche dal punto di vista psicologico, con l'augurio che ciascuno possa trasformare il difficile momento presente in opportunità di crescita, creatività, riscoperta di sé e dell'altro.
Il centro specialistico Astrolabio, gestito da Koinè cooperarativa sociale, si è organizzato per fornire un supporto psicologico online nel difficile periodo di quarantena che tutti stiamo vivendo. Se non riesci a gestire l'ansia o se la tristezza bussa alla porta puoi contattarci, organizzeremo una videoconsulenza con i nostri professionisti, perché #lopsicologotiaiuta.
I dialoghi con lo psicologo possono essere individuali o in gruppi da 5 da noi formati in base alle richiesta. Le consulenze saranno in videochiamata via Skype o Whatsapp.
Per prenotare scrivi a prenotazioni@koinecoopsociale.it oppure chiama tel 3209572736
SUGGERIMENTI PER CONTATTI CREATIVI
Visto che baci, abbracci e strette di mano in questo periodo sono vietati possiamo inventarci nuovi modi di esercitare un contatto, ad esempio, si può:
allargare il pensiero verso chi è malato – di CoViD19 come di qualsiasi altra malattia – e si sente solo, angosciato; il pensiero si espande e arriva anche ai famigliari di chi non sta bene, che vivono altrettanta sofferenza, rabbia e senso di impotenza.
- lanciare uno sguardo di ammirazione e gratitudine a chi quotidianamente si prende cura di chi è malato: personale ospedaliero e non, medici, infermieri, specializzandi e studenti sono ormai allo stremo delle forze ma non rinunciano nemmeno per un secondo al proprio ruolo.
- far affiorare un sorriso sul viso di tutte le bambine e i bambini che stanno vivendo questa situazione particolare ed esprimono, a modo loro, un arcobaleno di sentimenti: curiosità, paura, rabbia, smarrimento, fiducia. Pure loro hanno bisogno di fare domande, anche se piccoli: bisogna avere il coraggio di … essere e stare alla loro altezza.
- strizzare un occhio alle ragazze e ai ragazzi che si ritrovano, quasi paradossalmente, a non veder l'ora di tornare a scuola – chi l'avrebbe mai detto?! A loro bisogna insegnare a riconoscere dentro di sé una forza incredibile, mai vista: la forza di convivere con il vuoto, la noia, l'immobilità, l'attesa, l'indeterminatezza.
- dare voce ai genitori (chi continua a lavorare, chi lavora da casa, chi è confinato in quattro mura ormai da settimane,…): a loro va riconosciuta la funambolesca capacità di organizzazione creativa del quotidiano. Non sempre è facile, non è scontato riuscire a stare in costante e continuo contatto con i propri figli. In fondo, è un po' come stare in costante e continuo contatto con il proprio essere piccoli.
- prestare orecchio a chi è e/o si sente solo: questa condizione, indispensabile per la salute di tutti, può amplificare però il silenzio assordante che riempie le abitazioni di chi si trova da solo. Il suono non si propaga nel vuoto, è necessario riempire gli spazi relazionali con vibrazioni emotive autentiche.
- non perdere di vista chi è preoccupato anche per il proprio lavoro: in questo periodo in cui è fondamentale mantenere le distanze, c'è anche la necessità di tenere strette a sé le proprie certezze, per sé e per gli altri che si hanno accanto.
- Infine, ma non meno importante, entrare in contatto con sé stessi: abbracciare le proprie paure, accarezzare i propri desideri, assaporare il proprio tempo … nulla di più complesso, nulla di più prezioso.